Contadino con bove, olio su tela, 1968
Senta titolo, olio su tela, 1970
Il fornaio, terracotta policroma, 1974, 40X20X20
Matera 1932 - 1996.
Dopo gli studi classici si iscrive alla Facoltà di Scienze Politiche a Firenze, ma ben presto l’abbandona per frequentare la Scuola di Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Gli anni napoletani (dal ’52 al ’57) sono fondamentali in quanto si determinano le strutture portanti di un processo formativo, anche di natura ideologica, in disegni dalla forte carica espressiva. A questo periodo risale l’incontro con Rocco Scotellaro che inciderà profondamente nella sua formazione ideologica e nella caratterizzazione della sua figura d’artista. Attratto dalla scuola di Manzù e Kokoschka rimane per qualche tempo a dipingere e a scolpire a Salisburgo. Intorno al 1962 comincia ad incidere in prevalenza con le tecniche dell’acquaforte e dell’acquatinta, ma con attenzione altrettanto viva per la tecnica su legno, la xilografia, antico sistema di denuncia. Costante la volontà di sfuggire alla cristallizzazione delle immagini.
Persegue con pazienza, tramite il costante esercizio del disegno e della fotografia, la tensione a disporsi accanto alla natura. I segreti della sua creatività sono il grande amore per il Sud che considera la sua patria.
Le immagini che immortala in un’ampia visione estetica del reale potrebbero forse sembrare retoriche ma sono invece una riconquista dell’uomo rispetto all’alienazione contemporanea. Immagini di una terra che l’attività industriale non riesce ad estinguere.