Ilario Fioravanti è nato a Cesena il 25 settembre del 1922. Fin da giovanissimo, prima con il disegno poi attraverso l’incisione e la scultura, si avvicina alle arti figurative. Nel 1949 si laurea in architettura a Firenze. La professione di architetto, che svolge vincendo concorsi e realizzando edifici pubblici, di culto e privati, pur allontanandolo per circa quindici anni da un rapporto continuativo con l’attività artistica, non lo distacca tuttavia da una necessità “organica” di testimoniare ogni sua emozione ed esperienza attraverso il disegno. Negli anni Sessanta ritorna alla scultura realizzando una serie di ritratti. Negli anni Settanta-Ottanta Fioravanti si appassiona alle espressioni artistiche arcaiche. Guarda con molto interesse l’arte egizia, le terrecotte della civiltà mesoamericana, le sculture nuragiche, l’arte etrusca e inoltre quella africana.
Ha esposto a Cesena (1988), a Milano (1990), a Longiano (1996), a Bondeno e a Pennabilli (1997), a Massa Lombarda (1999). Nel 2000 espone a Ca’ Cornera, a Borgo Maggiore Repubblica di San Marino e riceve l’incarico, dall’Amministrazione comunale di Cesena, di realizzare due bronzi per l’ingresso principale del cimitero urbano, opere che terminerà nel 2002. Vittorio Sgarbi cura le mostre personali presentate a Spoleto e Potenza. A Longiano, in occasione dell’ottantesimo compleanno dello scultore, s’inaugura la mostra “Ilario Fioravanti: ottanta incisioni donate alla Fondazione Tito Balestra”, a cura di Flaminio e Massimo Balestra. Nel 2003 partecipa con alle mostre “La ricerca dell’identità. Da Tiziano a De Chirico” (Cagliari); “La ricerca dell’identità. Da Antonello a de Chirico”, (Palermo). Nel 2003 espone presso il Palazzo Ducale di Pesaro e quest’anno è presente con le opere Testa del Battista, Amleto e la Fatalona alla mostra “Giovanni Testori” presso il Palazzo Reale di Milano